La buona educazione...questa sconosciuta

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  1. Mael
     
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    A quanti di noi non è capitato di assistere ad episodi di palese e sbalorditiva maleducazione? Tutti i giorni, da quando ci alziamo alla mattina a quando andiamo a dormire la sera, ci rapportiamo con gli altri e viviamo situazioni più o meno bislacche a seconda dei casi.
    La mia personale esperienza a riguardo mi ha portato ad osservare, nell'ultimo periodo, un'escalation degli episodi e delle situazioni in cui la maleducazione la fa da padrone.

    Un esempio banale, ma che rende bene l'idea di che livelli siamo arrivati a toccare, è quello dell'attesa alla fermata del tram o del bus. Tralasciamo il fatto che, durante l'attesa del mezzo di trasporto, ogni utente se ne sta per i fatti suoi (cosa che faccio io stessa), non di rado con le cuffiette e la musica sparata nelle orecchie (colpevole!). All'arrivo del bus/tram, apriti cielo! La calca davanti alle porte automatiche ricorda molto le ammucchiate ai concerti punk o qualche folla assatanata di ragazzine che mira alla star di turno; Immancabilmente c'è il tizio che cerca di salire sul mezzo prima che la gente all'interno sia scesa. Costui ha sviluppato un'incredibile elasticità e forza, soprattutto nelle braccia, perché riesce (e ho intenzione di capire come!) a sgusciare come un'anguilla tra passeggini, ascelle pezzate e vecchiette, creando una specie di blocco statico che dura qualche secondo e che si risolve in una decongestione, come l'acqua quando defluisce lenta dal collo stretto di una bottiglia rovesciata. Alla fine, in qualche modo, la gente riesce a scendere dal mezzo, anche la povera vecchietta che ci mette quell'attimo in più perchè ha 80 anni e evidentemente i riflessi non sono più quelli di una volta. Il resto della mandria sale sul bus e vede di fiondarsi sui posti a sedere come un falco sulla preda, ho visto gente azzuffarsi e litigare per un posto occupato, per magari dover scendere alla fermata successiva!!
    A questo punto, una persona pseudo normale, come la sottoscritta, vedendo certe scene inizia a pensare: ma questa gente che infanzia ha avuto? No perché, non so voi, ma a me dall'asilo (se non prima da mia madre) mi è stato insegnato che quando arriva il bus/tram si aspetta con calma che il mezzo si sia fermato, che le porte si siano aperte, che la gente sia scesa e dopo, SOLO DOPO, magari aiutando anche la famosa vecchietta nel frattempo, si é AUTORIZZATI a salire con altrettanto ORDINE sul mezzo di trasporto.

    Alcuni diranno che il problema di fondo sta nell'individualismo dominante che, ormai, ha preso il posto dell'altruismo nella nostra società. Quello stesso individualismo che rende l'uomo sempre più votato al conformismo piatto e grigiastro della routine, del "vivi e lascia vivere". Ebbene, io non sono del tutto d'accordo. Perché scusatemi tanto, che caspita di fretta hai?! Il bus (solitamente) aspetta che tutti gli utenti siano saliti prima di proseguire la corsa.

    Un altro esempio significativo lo troviamo nella pura e semplice conversazione, ormai nemmeno classificabile come civile, che si richiede agli sportelli della posta o degli uffici pubblici in generale, o anche alle casse dei negozi. Cassiere, Impiegati e chi più ne ha più ne metta che quando azzardi un Buongiorno, ti guardano come se gli avessi fucilato la famiglia in pubblica piazza. Ma rilassatevi! Io capisco, capisco che la vita non è tutta rose e fiori, per carità, anche io ho i miei scazzi (a voja!) ma il punto è, dove pensi che porti questo modo di fare? Migliora la tua situazione guardare in cagnesco uno che ti saluta o che cerca di essere gentile con te? Non credo proprio!

    Il problema qui è che abbiamo perso il senso delle misure, in ogni campo. Non c'è più una regola per niente, una volta se in una strada poco affollata incrociavi il passo con uno sconosciuto ci si scambiava un civile e educato saluto, adesso è già tanto se non ci si scontra per la fretta, senza nemmeno chiedere scusa, ci mancherebbe altro!
     
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0 replies since 30/4/2014, 17:02   52 views
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